Benvenuti nella gallery dedicata ai miei lavori.
Questo è il posto dedicato alla mia Arte, a tutto ciò che, in anni di lavoro, ho trovato dentro di me.

sabato 8 gennaio 2011

Semi

Come sarà il futuro della terra?
A cosa va incontro l'uomo?
Probabilmente in futuro l'umanità colonizzerà altri pianeti, e la razza, modificata geneticamente, sarà pronta ad affrontare nuove ed estreme condizioni.
Ma forse il vero problema sarà conservare la specie sulla terra.
In un futuro in cui i bambini non sapranno dell'esistenza degli alberi (semplicemente perché questi non esisteranno più), antiche tecniche come quella del bonsai, potrebbero tornare utili per tramandare le specie e la conoscenza alle future generazioni.
Ma il rischio è che le future generazioni potrebbero non esistere più.
C’è in gioco l’estinzione dell’uomo.
Non è tanto la distruzione genetica, quanto quella morale, intellettuale.
La natura ci fornisce lo spunto.
Non esiste niente di meglio del seme vegetale per attraversare il tempo e rinascere.
La nostra scienza potrebbe creare un seme umano, con un embrione capace di radicare tra milioni di anni, quando le condizioni della terra saranno di nuovo idonee alla vita.
E la mutazione creerà un uomo con le radici e le foglie, che colonizzerà di nuovo questo pianeta.
Non sarà più l’uomo venuto dallo spazio per sfruttare le risorse, ma finalmente un essere in tutto parte del suo ambiente.
Perché essere terrestri vuol dire vivere di ciò che regala la natura, e non cercare di distruggerla.
L’umanità non camminerà più sulla terra, ma vi radicherà, quindi distruggendo il pianeta distruggerebbe se stessa.
E l’uomo diventa natura, ma con la prerogativa del pensiero che continuerà a distinguerlo dai vegetali.
Cambiando geneticamente, il pensiero dell’uomo sarà fine a se stesso dunque cultura.



giovedì 6 gennaio 2011

Digitalart

Al periodo 2000-2006 appartengono le opere in digitalart, un esperimento nato dall’esigenza personale di grafico, di piegare la rigidità del calcolatore, all’espressività artistica.
Manipolando la realtà nasce l'ambiente onirico, personale, che non può però prescindere da ciò che esiste davvero.

Ogni immagine è un racconto, ogni elemento di essa appartiene alla storia, al vero, ai ricordi.

Ma i ricordi si trasformano nel tempo cambiando significato e sapore, e dopo la scrematura resta l'essenza, il vero significato del momento.

Allora i ricordi si mescolano, gli elementi si confondono, mutano, e la visione si distorce creando un mondo svuotato dal tempo, in cui l'uomo cerca di ritrovare le cose importanti e conservarle fino alla morte.

Non importa che siano rimasti solo frammenti indecifrabili agli occhi del mondo, perché sarà il cervello a ricostruire ciò che non c'è più, grazie a quel sottile strato di colore, all'odore che emana, alla consistenza che lo caratterizza, alla canzone che ci canta.

Riaffiorano immagini di persone care, conosciute realmente, o arrivate a noi dalla leggenda, e finalmente sono tutti qui di fronte a noi a chiederci il perché.

A questo punto diventa indispensabile la catalogazione, e ad ogni momento leghiamo una frase, una parola creata dal miscuglio di più parole, dalla fusione dei ricordi.

L'ambiente diventa luminoso, troppo, e noi non riusciamo più a tenere gli occhi aperti, ma per vedere ciò che vediamo non servono occhi, tutto ciò che abbiamo conosciuto torna da noi, e ciò che non abbiamo mai visto si palesa grazie ad una nuova consapevolezza.

Tutto torna buio, ma intorno a noi percepiamo ancora la presenza delle nostre esperienze e ci sentiamo sfiorati da tutti coloro che durante la nostra vita hanno cercato di insegnarci il valore del sogno... e sogniamo.