Benvenuti nella gallery dedicata ai miei lavori.
Questo è il posto dedicato alla mia Arte, a tutto ciò che, in anni di lavoro, ho trovato dentro di me.

lunedì 11 novembre 2013

Concorso Buenos Aires 2013




DAL 5/12/2013 al 5/3/2014
OPENING 5 DICEMBRE 2013 ore 18:30
GALLERIA OPEN ART MILANO
CORSO BUENOS AIRES, 77 MILANO

POETICA

Alcune volte mi ritrovo a ricordare tutti coloro che hanno contribuito al mio sviluppo artistico.
Dei miei maestri non ricordo i volti, non li ho mai conosciuti, ma ricordo la loro opera...
mi hanno insegnato a pensare.
La mia famiglia ha instillato in me il pathos, la passione.
Dal mio sangue è sgorgato il furore dell'azione.
I segreti dell'arte si diluiscono con quelli della vita, le regole sono universali, applicabili ad ogni moto dell'animo. Non servono tante parole o regole, ciò che è fondamentale è la disciplina nel seguirle. Pensiero, passione, azione, nulla potrebbe realizzarsi senza queste tre doti.
Questi sono i miei Dèi, mi hanno accompagnato fin dall'inizio.
I loro volti sono cambiati, le loro idee sono cambiate, ma i loro occhi hanno filtrato le mie opere sempre insieme. Non esisterebbe uno senza la presenza degli altri, non profumerebbe d'arte la mia vita senza il loro aiuto.

Antonio Cella

OPERE

 PENSIERO

PASSIONE 

AZIONE


domenica 17 marzo 2013

NUMBER X


Valentino Albini | Ivana Bukovac | Antonio Buttitta | Clelia Caliari | Maurizio Caltabiano | Antonio Cella | Matteo Giachetti | Giuliano Giuliani | Grazia Lavia | Monika Wolf

Opening martedì 19 marzo ore 18.30
Orari: lunedì 14.30-19.00, da martedì a sabato 10.00-19.00
Chie Art Gallery
v.le Premuda 27, Milano

Chie Art Gallery elabora una domanda di riflessione, un invito propositivo sull’attuale rischio di perdita identitaria che la globalizzazione, e l’azione di appiattimento delle differenze che ne deriva, ha messo in atto. Number X è la risposta degli artisti a questo appello. Un dibattito plastico e silente sull’omologazione – riferita a mode e consumi dal punto di vista forse meno preoccupante, a opinioni collettive e prese di posizione in chiave certamente più allarmante. Una mostra assente di una conclusione. Possibile, invece, di più esiti. Step ultimo di una serie di comunicazioni e passaggi verbali, formali e visuali tra lo spazio milanese e gli artisti, l’esposizione si struttura come una collettiva di opere dissimili, partorite da personalità altrettanto distinte. Una piattaforma in cui dipinti, scatti fotografici, sculture e installazioni dialogano apertamente tra loro senza alcuna previsione di gerarchia, polemizzando costruttivamente su che cosa sia o meno l’omologazione, in quale grado sia necessario prenderne le distanze e quanto sia urgente allertarsi di fronte a un simile cambiamento paradigmatico della società. Una risposta multiformale e multitematica allo stesso interrogativo. Come se fossero esiti di un sondaggio, emergono precisi sottotemi a cui gli artisti guardano con rinnovata attenzione: in particolar modo il concetto quasi estinto di identità, l’azione rimbalzante dei media e i processi che smuovono le politiche sociali. Number X rende evidente, in prospettiva, il loro interesse rovente nei riguardi del singolo, dell’individuale e dell’identitario. Il singolo, e se confrontato con la pluralità totalizzante del mondo, apparentemente insignificante uomo; che sembra non essere nulla rispetto ai processi di macro-trasformazione globale. Non sono d’accordo, gli artisti. Ogni opera è, come conseguenza diretta, singolare. Essa si espande nello spazio come posizione autonoma e costitutiva di ciascuno.

(Ivana Mazzei)






BLU

La diversità è una questione di scelte.
Si può scegliere di essere diversi, ognuno cerca l'originalità, vive nel bisogno di sentirsi diverso.
E forse proprio per questo oggi gli uomini sono tutti uguali, tutti uniti in una diversità stereotipata, guidata da mode e tendenze. L'originalità ha portato l'uomo alla massificazione. In un mondo di persone originali, il diverso è colui che ha scelto di non esserlo, che resta fermo a sentire se stesso, che reclama la propria normalità al mondo. In realtà tutti nascono uguali, ma è il modo di utilizzare il tempo che crea le differenze, che crea gli uomini.
E' a questo punto che nascono le incomprensioni, e le incomprensioni si trasformano in discriminazioni, perchè c'è sempre la moltitudine dei diversi che scaccia il banale. Sembra quasi un processo evolutivo. In un nido di vermi, ciò che sembra spaventoso, è la nascita di un fiore. L'anormale viene additato, sbeffeggiato e allontanato.
Gli si chiede :"Non ti senti ridicolo con quelle foglie, quei petali, quei colori e quel tremendo frutto che ti porti dietro?".
La risposta è banale :"In verità ciò che non capisco è perchè avete scelto di essere vermi e non fiori come me".

Antonio Cella