In queste opere, il tema
principale è la ricerca di se stessi attraversando un tunnel onirico.
Il sogno
di se stessi, della propria posizione nel mondo, del rapporto con la società, è
il seme, l'embrione da cui si sviluppa l'uomo.
E la
bellezza, vista in questa chiave, non è altro che la consapevolezza di se
stessi, il sogno di se stessi, la proiezione palesata nella realtà.
Dunque la
bellezza è un pensiero, un'attività incessante di demolizione e costruzione.
Ma la
bellezza colpisce lo stolto come il pensatore, poiché deve sottostare a regole
universali, che nascono con l'uomo e che l'uomo riconosce istintivamente.
In queste
opere c'è un guscio riempito di vita, interessi, passioni, che con il pensiero
plasma gli ingredienti, alla continua costruzione di se stesso.
Il
risultato è bellezza, non può essere altrimenti.
Perché
l'orrido si nasconde dietro l'inconsapevolezza, la superficialità, la
svogliatezza.
E'
compito dell'arte tenere viva la sensibilità nei confronti del bello, più volte
offuscata da "regole" umane tese alla ricerca dell'innovazione.