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Questo è il posto dedicato alla mia Arte, a tutto ciò che, in anni di lavoro, ho trovato dentro di me.

domenica 17 marzo 2013

NUMBER X


Valentino Albini | Ivana Bukovac | Antonio Buttitta | Clelia Caliari | Maurizio Caltabiano | Antonio Cella | Matteo Giachetti | Giuliano Giuliani | Grazia Lavia | Monika Wolf

Opening martedì 19 marzo ore 18.30
Orari: lunedì 14.30-19.00, da martedì a sabato 10.00-19.00
Chie Art Gallery
v.le Premuda 27, Milano

Chie Art Gallery elabora una domanda di riflessione, un invito propositivo sull’attuale rischio di perdita identitaria che la globalizzazione, e l’azione di appiattimento delle differenze che ne deriva, ha messo in atto. Number X è la risposta degli artisti a questo appello. Un dibattito plastico e silente sull’omologazione – riferita a mode e consumi dal punto di vista forse meno preoccupante, a opinioni collettive e prese di posizione in chiave certamente più allarmante. Una mostra assente di una conclusione. Possibile, invece, di più esiti. Step ultimo di una serie di comunicazioni e passaggi verbali, formali e visuali tra lo spazio milanese e gli artisti, l’esposizione si struttura come una collettiva di opere dissimili, partorite da personalità altrettanto distinte. Una piattaforma in cui dipinti, scatti fotografici, sculture e installazioni dialogano apertamente tra loro senza alcuna previsione di gerarchia, polemizzando costruttivamente su che cosa sia o meno l’omologazione, in quale grado sia necessario prenderne le distanze e quanto sia urgente allertarsi di fronte a un simile cambiamento paradigmatico della società. Una risposta multiformale e multitematica allo stesso interrogativo. Come se fossero esiti di un sondaggio, emergono precisi sottotemi a cui gli artisti guardano con rinnovata attenzione: in particolar modo il concetto quasi estinto di identità, l’azione rimbalzante dei media e i processi che smuovono le politiche sociali. Number X rende evidente, in prospettiva, il loro interesse rovente nei riguardi del singolo, dell’individuale e dell’identitario. Il singolo, e se confrontato con la pluralità totalizzante del mondo, apparentemente insignificante uomo; che sembra non essere nulla rispetto ai processi di macro-trasformazione globale. Non sono d’accordo, gli artisti. Ogni opera è, come conseguenza diretta, singolare. Essa si espande nello spazio come posizione autonoma e costitutiva di ciascuno.

(Ivana Mazzei)






BLU

La diversità è una questione di scelte.
Si può scegliere di essere diversi, ognuno cerca l'originalità, vive nel bisogno di sentirsi diverso.
E forse proprio per questo oggi gli uomini sono tutti uguali, tutti uniti in una diversità stereotipata, guidata da mode e tendenze. L'originalità ha portato l'uomo alla massificazione. In un mondo di persone originali, il diverso è colui che ha scelto di non esserlo, che resta fermo a sentire se stesso, che reclama la propria normalità al mondo. In realtà tutti nascono uguali, ma è il modo di utilizzare il tempo che crea le differenze, che crea gli uomini.
E' a questo punto che nascono le incomprensioni, e le incomprensioni si trasformano in discriminazioni, perchè c'è sempre la moltitudine dei diversi che scaccia il banale. Sembra quasi un processo evolutivo. In un nido di vermi, ciò che sembra spaventoso, è la nascita di un fiore. L'anormale viene additato, sbeffeggiato e allontanato.
Gli si chiede :"Non ti senti ridicolo con quelle foglie, quei petali, quei colori e quel tremendo frutto che ti porti dietro?".
La risposta è banale :"In verità ciò che non capisco è perchè avete scelto di essere vermi e non fiori come me".

Antonio Cella

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